Non voglio scrivere un peana in morte del grande Mourinho. Dico solo che a me sin dagli inizi è molto piaciuto, così un po’ rustico (ma non grezzo), timido, senza peli sulla lingua, ben conscio del suo valore eppure, a mio parere, non arrogante, ma neanche finto modesto. Zero tituli docet.
E quando a Madrid abbiamo vinto e l’ho visto piangere, tuffato nella spalla del figlio, mi è piaciuto anche di più. No, non per la retorica del figlio – eccetto i mostri tutti amano i propri figli -, ma per la debolezza che ha mostrato, dopo essere stato molto coraggioso per tutto il campionato: nelle scelte e in quello che diceva. E soprattutto intelligente e di buon senso.
Una frase che mi è piaciuta molto (altre frasi celebri qui):
Non so cosa sia la pressione nello sport. Mi spaventa di più un’influenza. La pressione ce l’ha la povera gente che non riesce a sfamare la sua famiglia.
Certamente non è uno che ha paura di dire la sua, e francamente non vedo perché dovrebbe fingere, come secondo me faceva Mancini, di essere defilato e in understatement. O forse sarà che Mou è terrone 100% e mi ci riconosco, non so.
Ora se ne va. Giusto e logico, ha altri traguardi da raggiungere, ora che ha portato l’Inter a vincere in modo così sfolgorante. Che può volere di più con l’Inter? Però mi dispiace molto e lo voglio salutare così:
Grazie Mou, sei stato grande, sei un grande! Grazie di averci fatto vincere e grazie anche del tuo carattere, del tuo stile, della tua franchezza. E in bocca al lupo!
[...] volete sentirvi out durante i prossimi campionati mondiali in Sudafrica? Capite poco o niente di calcio ma volete [...]
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